Chi sono i responsabili che salvato Giuseppe Conte dalla crisi di governo consentendogli di rimanere premier.
Dopo settimane di trattative, andate avanti anche nella caldissima giornata del 19 gennaio, sono usciti allo scoperto i famosi responsabili che hanno salvato il governo votando la fiducia al premier Conte al Senato portandolo a quota 156 voti.
Il voto di fiducia: al Senato si fissa l’obiettivo a quota 155
Conte ha deciso di procedere con un voto di fiducia sul governo senza il sostegno di Italia Viva. Quindi il Presidente del Consiglio si presenta al Senato nella speranza di ottenere almeno la maggioranza relativa che gli consentirebbe di andare avanti e poi rinforzare la squadra.
La sensazione che matura nel corso delle ore è che i 161 voti della maggioranza assoluta siano un’utopia per Conte, che punta a superare l’ostacolo anche con i 155 voti della maggioranza relativa.
Le sorti del voto passano anche per Italia Viva che decide di astenersi abbassando quindi la soglia della maggioranza. Il governo punta ai 155 voti. Alla fine della conta e con il colpo di scena Ciampolillo ne porta a casa 156.
Chi sono i responsabili che hanno salvato salvare Conte dalla crisi di governo con il voto in Senato
E arriviamo al nodo della questione. Chi sono questi responsabili che hanno deciso sostenere il premier Conte al Senato salvandolo di fatto dalla crisi di governo innescata da Matteo Renzi? Dopo settimane di trattative serrate e indiscrezioni, i volenterosi, come li ha definiti lo stesso Conte, hanno finalmente un nome e un cognome.
Hanno votato la fiducia al governo Maria Rosaria Rossi, fedelissima di Berlusconi, e Andrea Causin, due voti inaspettati per il governo che arrivano da Forza Italia, che ha espulso i due dal partito. Inevitabilmente. Il salvagente al Premier è arrivato in extremis e glielo hanno lanciato Riccardo Nencini e Lello Ciampolillo, che proprio sul gong hanno fatto registrare i propri voti in favore del governo fissando il risultato a quota 156.
Hanno votato la fiducia al governo anche Sandra Lonardo Mastella, Sandro Ruotolo, (Misto), Saverio De Bonis e Gregorio De Falco (ex Movimento 5 Stelle) e Tommaso Cerno, che rientra nel Pd.
Chiudono il cerchio, anzi al conta, i voti dei tre senatori a vita che hanno votato la fiducia: Liliana Segre, Mario Monti e Elena Cattaneo
La necessità di rafforzare la maggioranza
Ora il premier Conte deve lavorare per rafforzare la maggioranza di governo. Con questi numeri al Senato è difficile che si possa andare avanti, e in un momento storico delicatissimo come quello che sta attraversando il Paese nessuno vuole vivere nell’incertezza. Quindi, se il premier riuscirà a far quadrare i conti in tempi rapidi – un paio di settimane al massimo – potrà andare avanti. In caso contrario la strada è quella delle dimissioni.